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giovedì 9 febbraio 2012

Come tutelare il Golfo di GAETA

COMITATO INTERCOMUNALE
A TUTELA DEL GOLFO DI GAETA
- Documento comune -
La prospettiva della delocalizzazione di un pontile per scopi petroliferi nel Golfo di Gaeta ha fatto emergere una domanda di salvaguardia del nostro territorio, che non ha trovato, a nostro modo di vedere, un'adeguata risposta da parte delle amministrazioni comunali. Abbiamo avvertito, dunque, una spinta a coinvolgere  un numero sempre più ampio e rappresentativo di realtà associative ed economiche locali per costituirci come comitato, nella convinzione che la “questione pontile” rappresenti soltanto un campanello di allarme, un'esortazione all'impegno, diretta a tutte le forze civiche, per una tutela a più ampio raggio del patrimonio ambientale e della vocazione turistica della nostra zona.
Siamo dell'avviso che il perseguimento di un chiaro progetto di valorizzazione delle nostre risorse ambientali e di accrescimento della loro capacità di richiamo turistico sia l'unica strada per un corretto sviluppo economico del nostro territorio e che non sia opportuno contraddire a questo progetto con decisioni incoerenti, che minacciano seriamente, ad un tempo, la salute dei nostri concittadini e dei nostri turisti, nonché il fascino e la bellezza delle nostre terre.
I nostri obiettivi:
Vogliamo, per ora, partire da pochi obiettivi concreti:
1.      Informare e coinvolgere la cittadinanza, anche attraverso il ricorso a strumenti partecipativi quali il referendum consultivo (nei comuni in cui è previsto dallo Statuto), nella scelta “epocale” che le nostre Amministrazioni e l’Autorità Portuale stanno intraprendendo e, quindi, impedire il potenziamento del pontile e sollecitare le autorità competenti ad un concreto depotenziamento di tutte le strutture dell’Eni, per l’elevato rischio che esse rappresentano con la loro diretta prossimità ai centri abitati di Gaeta e Formia.                                                                                                                                            2.      Chiedere alle amministrazioni comunali e a tutte le autorità competenti maggiori informazioni sulla esistenza, per l’Area di stoccaggio idrocarburi, del Piano di emergenza esterno (ai sensi del Decreto Ministeriale 24 luglio 2009, n. 139 “Regolamento recante la disciplina delle forme di consultazione della popolazione sui piani di emergenza esterni, ai sensi dell'articolo 20, comma 6, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334”) , e che tale piano venga posto a conoscenza della popolazione.                                                               3.      Farci portavoce presso la Capitaneria di Porto, l’Autorità portuale, le amministrazioni comunali del Golfo, della esigenza del varo di un vero e proprio piano regolatore dei porti turistici.                                                                                                                                    4.      Chiedere che venga rispettata la delibera della Giunta Regionale di istituzione dell’area sensibile del Golfo di Gaeta, definitivamente approvata in data 19 febbraio 2010.  5.      Chiedere che si attui una pianificazione territoriale del Golfo e un tavolo della trasparenza che  comprenda tutti i soggetti interessati, in modo che tutte le attività, commerciali e turistiche, possano trovare una loro ragion d’essere e vengano inserite in un quadro funzionale più ampio nell’economia sostenibile dell’intera area.                             6.      Attuare una politica partecipativa su tutte le questioni che coinvolgono strettamente l’habitat nel quale i cittadini vivono.

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